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EQUO COMPENSO E DIFESA D’UFFICIO: QUALI ASPETTATIVE E ATTUALI PROSPETTIVE.

EQUO COMPENSO E DIFESA D’UFFICIO: QUALI ASPETTATIVE E ATTUALI PROSPETTIVE.

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Linee guida per una puntuale applicazione della Legge n. 49 del 2023.

La recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale SERIE GENERALE DEL 5.5.2023 della CD. LEGGE SULL’EQUO COMPENSO”,

è da intendersi quale un ulteriore tassello al mosaico della effettiva tutela dei Diritti dei Lavoratori del Diritto.

Tuttavia, molti ancora sono i pezzi mancanti al puzzle.

 

Prima di addentrarci in come potrebbe essere possibile estenderne applicabilità ad altri campi,

soltanto accennati nel corpo della Legge, è più che mai opportuno invitare a leggerne il testo:

LEGGE49

senza verbose ripetizioni, letto il testo normativo, dal basso della mia quotidiana esperienza pratica delle aule prima che giuridica,

mi salta subito all’occhio il testo degli articoli, tra cui vale la pena di evidenziare:

 

come, ancora:

Senza nascondersi dietro un dito, sappiamo tutti che la maggior parte delle difese in ambito penale sono svolte con Difensori d’Ufficio, nominati ex art. 97 commi 1 e 3, come anche comma 4 c.p.p., e quali e quante siano le difficoltà per “rincorrere” i clienti assistiti ed ottenere il saldo opportuno del proprio impegno difensivo e professionale.

Non tutti abbiamo idea di quante attività ulteriori siano rese “necessarie” (laddove la Cassazione ha graniticamente statuito, sin dal 2019, che sia sufficiente la mera notificazione di titolo e precetto non eseguiti assistito debitore per liquidare al difensore d’ufficio i compensi accertati in giudizio e non saldati a seguito di regolare notifica di titolo e precetto), così come sappiamo bene che, anche di recente, la Cassazione, sia a Sez. Unite che singole, in ambito civile e penale ha più volte opportunamente riformato decisioni di primo e secondo grado che rigettavano le richieste di liquidazione, in toto od in parte, richiedendo ulteriori adempimenti ed aggravi costi e procedure al difensore d’ufficio al fine di veder liquidato a carico dello Stato il proprio operato, peraltro già prestato e da tempo!

Ebbene l’articolato sopra citato, a chiare lettere, introduce la possibilità di applicare l’”Equo compenso” anche alle Difese d’Ufficio, laddove estende al comma 3 dell’art. 2 della Legge 49 l’ambito di applicazione della stessa legge alle prestazioni rese dai professionisti in favore della Pubblica Amministrazione.

Chi nomina i difensori d’ufficio, infatti? La segreteria del PM, in fase d’indagini e/o il GIP/GUP o chi presiede l’A.G. procedente in caso di fasi e grado dibattimentale.

E cosa sono questi Enti? Appunto, Pubbliche Amministrazioni.

Non vedo ulteriori possibili diverse interpretazioni a riguardo.

Chiarito il punto che precede è il caso d’illustrare un’ulteriore applicazione della presente Legge all’ambito delle Difese d’Ufficio.

Il testo della Legge 49, recita, infatti:

 

E’ evidente la potenziale velocizzazione e l’ampliamento degli strumenti di tutela a disposizione anche del difensore d’Ufficio in base al dato normativo ed al ragionamento giuridico sopra illustrato.

Al netto dell’opportuno ampliamento delle possibilità di autodichia degli Ordini Forensi, tramite la concessione di efficacia di titolo esecutivo al parere di congruità fornito dal C.O.A. di riferimento.

Infine, l’art. 9 del testo di Legge 

 

 

introduce il la possibilità anche ad associazioni o classi di soggetti con interessi omogenei (Come  CNF, Unioni di Ordini e Ordini locali, Associazioni Forensi Nazionali e Locali, maggiormente rappresentative e non, comitati di avvocati organizzati) di poter imbastire azioni di classe a tutela dell’effettiva applicazione dell’Equo compenso, senza pregiudizio per il singolo professionista.

La Legge entrerà in vigore il 20 maggio 2023.

 

Buon approfondimento a tutti

 

Fonte: ilprocessodigitale.it

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